Somministrazione a tempo determinato, tutti i vantaggi per lavoratori e aziende
- hramministrazionei
- 10 mar 2023
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 28 giu 2023
Quando parliamo dei contratti di lavoro, per un’azienda che cerca e vuole assumere dipendenti, è importante comprenderne l’aspetto legale, e soprattutto valutare l’impatto economico che avrà sulle risorse. Una soluzione è quella di scegliere di attivare un contratto di somministrazione, ovvero la possibilità per una azienda, di richiedere la prestazione di uno o più lavoratori, forniti da una Agenzia per il lavoro.

In questo articolo spiegheremo cos’è la somministrazione del lavoro e i suoi vantaggi, le differenze con il contratto a tempo determinato, chi sono i soggetti somministrati, chi può fare la somministrazione, i costi e quanto può durare.
Impiega.it, agenzia per il lavoro accreditata, si occupa di selezionare e assumere il lavoratore, che offre la sua professionalità all'azienda utilizzatrice attraverso la somministrazione.
INDICE:
Cosa significa il contratto determinato in somministrazione?
Quale è la differenza tra somministrazione e contratto a tempo determinato?
Quante volte può essere rinnovato un contratto di somministrazione?
Limiti di utilizzo del contratto di somministrazione a tempo determinato
Divieti di utilizzo del contratto di somministrazione a tempo determinato
Perché scegliere la somministrazione del lavoro con Impiega.it
Cosa significa il contratto determinato in somministrazione?
Spiegato in breve, il contratto di somministrazione a tempo determinato è una forma di lavoro "atipica" in cui il lavoratore viene assunto e retribuito da una Agenzia per il lavoro e messo a disposizione di un’azienda utilizzatrice per un periodo limitato di tempo. Ma oltre a conoscere cos'è e quanto dura la somministrazione, è bene conoscere per i somministrati a quanto ammonta lo stipendio.
Quanto guadagna un lavoratore in somministrazione?
Il trattamento economico e contrattuale dei lavoratori in somministrazione a tempo determinato è uguale a quello dei lavoratori dipendenti di pari livello e mansioni dell'azienda in cui prestano servizio, secondo mansioni e inquadramento definite dal CCNL.
È opportuno ricordare che esistono delle differenze con il contratto a tempo determinato che l’azienda e il lavoratore devono conoscere.
Continua a leggere l’articolo su Impiega.it per conoscere di più sul contratto di somministrazione a tempo determinato. Oppure puoi consultare il sito per scoprire tutti gli annunci e come trovare lavoro.
Quale è la differenza tra somministrazione e contratto a tempo determinato?
Il contratto di lavoro a tempo determinato è una delle forme di lavoro più utilizzate all’interno delle realtà aziendali. Lo scopo di questa forma contrattuale, sottoposta a diverse modifiche dal “Decreto dignità” (D.L. n. 87/2018, convertito in legge n. 96/2018), dovrebbe essere quello di consentire alle imprese un tempo adeguato a valutare correttamente competenze e professionalità dei lavoratori, sia nel caso in cui si tratti di soddisfare esigenze connesse a incrementi temporanei di lavoro sia all’interno di un normale processo di inserimento in azienda.
Tra un contratto a tempo determinato e un contratto di lavoro in somministrazione, esistono differenze importanti. In primis, i soggetti coinvolti.

Mentre il contratto di lavoro a tempo determinato diretto è stipulato tra azienda e lavoratore, quello in somministrazione prevede il coinvolgimento di tre soggetti:
agenzia per il lavoro (somministratore);
azienda (utilizzatore);
lavoratore somministrato (presta la sua manodopera all’utilizzatore, ma è assunto e retribuito dal somministratore).
Somministrazione di lavoro a tempo determinato: c’è la deroga al limite di 24 mesi
L’ art. 9, comma 4-bis, della Legge 24 febbraio 2023, n. 14, di conversione del Decreto Milleproroghe, sposta dal 30 giugno 2024 al 30 giugno 2025 l’efficacia delle disposizioni del JOBS ACT ( art. 31 del D.Lgs. n. 81/2015) che derogano al limite dei 24 mesi, anche non continuativi, per le missioni a tempo determinato presso lo stesso utilizzatore, di lavoratori assunti con contratti di somministrazione a tempo indeterminato.
Quanto dura un contratto in somministrazione?
Il contratto di somministrazione a tempo determinato non può superare la durata di 24 mesi presso l’azienda utilizzatrice. In caso di somministrazione di lavoro presso diversi utilizzatori, tra l’Agenzia per il Lavoro e il lavoratore non può superare la durata massima complessiva di 48 mesi.
Quante volte può essere rinnovato un contratto di somministrazione?
Sono possibili sei proroghe per ogni singolo contratto, nell’arco del limite legale di 24 mesi. In alcuni specifici casi previsti dalla normativa il contratto può essere prorogato fino ad un massimo di otto volte. Ecco in quali casi è possibile:
diverso limite massimo di durata previsto dalla contrattazione collettiva applicata dall’azienda utilizzatrice;
lavoratori rientranti nelle categorie dei “lavoratori svantaggiati” o “molto svantaggiati”;
lavoratori privi di un impiego regolarmente retribuito da almeno 12 mesi;
lavoratori con disabilità di cui alla legge n. 68/1999.
Limiti di utilizzo del contratto di somministrazione a tempo determinato
Il numero dei lavoratori assunti con contratto di somministrazione a tempo determinato non può eccedere complessivamente il 30% del numero dei lavoratori a tempo indeterminato in forza presso l’azienda utilizzatrice al 1° gennaio dell’anno di stipulazione degli stessi contratti.
Non sono previsti limiti quantitativi per la somministrazione a tempo determinato di soggetti disoccupati che godono da almeno sei mesi di trattamenti di disoccupazione non agricola o di ammortizzatori sociali e per i lavoratori svantaggiati o molto svantaggiati.
Divieti di utilizzo del contratto di somministrazione a tempo determinato
Il contratto di somministrazione non può essere utilizzato:
per sostituire lavoratori in sciopero;
presso unità produttive che nei sei mesi precedenti abbiano effettuato licenziamenti collettivi di lavoratori adibiti alle stesse mansioni cui si riferisce la somministrazione, a meno che tale contratto sia stipulato per provvedere alla sostituzione di lavoratori assenti, ovvero abbia una durata iniziale non superiore a tre mesi;
in caso di nuovi inserimenti presso unità produttive in cui sia operante una sospensione del lavoro o una riduzione dell’orario in regime di cassa integrazione che interessi lavoratori adibiti alle stesse mansioni cui si riferisce la somministrazione;
da parte di aziende che non abbiano effettuato il documento di valutazione dei rischi.
Per le aziende che decidono di affidarsi a una agenzia per il lavoro, come Impiega.it che fornisce servizio di somministrazione del lavoro, bisogna sapere che i contratti a tempo determinato possono essere applicati senza limiti quantitativi per i “lavoratori svantaggiati” o “molto svantaggiati”.
Cosa si intende per lavoratori svantaggiati e molto svantaggiati? La risposta, nel resto dell'articolo. Continua a leggere qui in basso.
La somministrazione per “lavoratori svantaggiati”
Il Ministero del Lavoro specifica le caratteristiche dei lavoratori svantaggiati o molto svantaggiati per l’applicazione dei contratti in somministrazione.
Rientrano, quindi, nella categoria dei lavoratori svantaggiati:
Disoccupati;
Giovani, si tratta di soggetti di un’età compresa tra i 15 e i 24 anni;
Non diplomati;
Over 50;
Adulto con persone a carico, chi ha compiuto 25 anni di età e sostengono da soli il nucleo familiare, in quanto hanno una o più persone a carico;
Lavoro svantaggiato e disparità di genere, si tratta di lavoratori svantaggiati coloro che risultano essere occupati nei settori e nelle professioni caratterizzati da un tasso di disparità uomodonna che supera almeno del 25% la disparità media uomo-donna, annualmente individuati da apposito decreto;
Minoranze etniche e linguistiche, si tratta di soggetti riconosciuti in Italia e che dimostrino la necessità di migliorare le proprie competenze linguistiche e professionali, o la propria esperienza lavorativa, per aumentare le prospettive di accesso a un’occupazione stabile.
Perché scegliere la somministrazione del lavoro con Impiega.it
In conclusione, il lavoro in somministrazione è molto apprezzato dalle aziende perché è una forma di lavoro che consente ai datori di lavoro di far fronte a esigenze temporanee di personale, utilizzando lavoratori selezionati e forniti da un'agenzia di lavoro.
Se sei una azienda o sei alla ricerca di lavoro, e desideri conoscere, avere accesso ai vantaggi della somministrazione, entra in contatto con uno degli esperti di Impiega.it per una consulenza ad hoc.
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